giovedì 25 giugno 2009

geotermia

Data: 13-05-2009
Testata: CENTRONORD
Riferimenti: IL CONFRONTO

Pag. 27

Geotermia in Toscana. Lo sfruttamento del calore terrestre consente di produrre energia elettrica per la copertura di un terzo del consumo regionale. Ma sulle opportunità e sulle ricadute economiche e ambientali il dibattito è aperto, con valutazioni molto diverse
È una fonte energetica altamente inquinante
In guardia - A Piancastagnaio le sostanze rilasciate sono superiori a quelle di una centrale turbogas
L'energia geotermica è una delle fonti di energia alternativa della quale è più ricca la Toscana e il nostro paese, ovvio quindi che dovrebbe essere sfruttata al meglio. Pochi sanno però che essa è una forma di produzione di energia elettrica non rinnovabile ed in Italia estremamente inquinante. L'energia geotermica non è rinnovabile perché sfrutta il calore delle rocce: una volta estratto, il calore non c'è più; troppo tempo occorre, in media anche più di 10.000 anni, affinché si rigeneri. Perciò, Enel, ha recentemente abbandonato i campi geotermici superficiali per quelli profondi.
Le centrali geotermiche emettono quantità strabilianti di inquinanti in atmosfera in dispregio dei certificati verdi di cui godono: ad esempio a Piancastagnaio (Si) la CO2 emessa per unità di elettricità prodotta è circa il 50% in più di quella di una moderna centrale turbogas; sono emesse anche quantità molto superiori di metano (10.000 volte in più), mercurio (6.500 volte in più) e ingenti quantità di idrogeno solforato (690 kg/h), ammoniaca (390 kg/h), acido borico (1.5 kg/h), arsenico e radon che sono invece insignificanti per i turbogas; a parte l'idrogeno solforato, tutti questi inquinanti possono essere emessi in atmosfera in qualunque quantità, senza limiti. Gli impianti di abbattimento Amis riducono solamente di circa 70% il mercurio e 80% l'idrogeno solforato. Valori questi insufficienti a rendere le emissioni ambientalmente compatibili: tanto è che l'Ente gestore è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Montepulciano (n. 530/02 R.G.) al risarcimento danni per immissioni intollerabili nell'ambiente e che gli studi fatti dagli organi di controllo e dall'Università di Siena mostrano come per molti km quadrati attorno alle centrali geotermiche il livello d'inquinamento sia tale da generare il "deserto lichenico" e la contaminazione
delle acque superficiali. All'Amiata vi sono state anche altre 7 condanne da parte dello stesso Tribunale ed almeno una transazione privata per risarcire i danni prodotti dalla geotermia alle proprietà. Da non trascurare i recenti studi medici che indicano come l'esposizione continua a concentrazioni d'idrogeno solforato, paragonabili a quelli esistenti a Piancastagnaio, potrebbe comportare danni ai sistemi respiratorio, nervoso e cardiovascolare particolarmente nei bambini.
L'impoverimento e inquinamento delle falde acquifere è conseguenza diretta dello sfruttamento dell'energia geotermica: a causa della maggior densità dell'acqua rispetto al vapore, la quantità della prima risucchiata nel campo geotermico dagli acquiferi (usati anche dagli acquedotti) è da 1 a 10 volte il peso del vapore estratto. Le analisi eseguite da Enel, Provincia di Grosseto, Cnr di Pisa e Uffici Regione Toscana indicano che l'acquifero dell'Amiata è stato abbassato anche di 300 m, con una corrispondente riduzione della pressione idrostatica sul sistema geotermico rispetto alle condizioni iniziali. Ciò ha comportato l'ebollizione dei due campi geotermici (è come stappare improvvisamente una pentola a pressione) e la risalita di gas e vapore (con gli inquinanti associati) a contaminare progressivamente l'acquifero superficiale. I monitoraggi delle autorità mostrano, infatti, che negli ultimi anni vi è stato un progressivo inquinamento delle sorgenti dell'Amiata, tanto da portare i valori di concentrazione di arsenico, in varie di esse, ben oltre i limiti di legge.
Notevoli sono, infine, i rischi legati alle eruzioni idrotermali di gas, acque geotermiche e fanghi. Di tali eruzioni, che sono indotte anche dalle attività di sfruttamento geotermico, all'Amiata ve ne sono state molteplici che hanno provocato l'inquinamento delle acque e dei terreni, la moria di animali e piante, danni ingenti alle case, l'evacuazione degli abitanti, contribuendo probabilmente anche alla morte di un cacciatore. Altri rischi sono legati ai terremoti (all'Amiata ve ne sono stati almeno due significativi negli ultimi anni con danni e tanta paura) ed alla subsidenza (che a Larderello è stata superiore a 2 m).
Dato che tali problemi hanno soluzioni tecnologiche economicamente valide,
queste devono essere applicate affinché l'energia geotermica possa essere considerata ambientalmente compatibile ed avere un futuro.

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